Nel blog, mi occupo spesso di ricordare persone scomparse che per un motivo o per l’altro vorrei non si perdesse mai il ricordo di ciò che hanno fatto, di ciò che sono state o di come hanno avuto la dignità di non piegare la schiena davanti alla prepotenza.
Oggi il premio Nobel Aung San Suu Kyi è una donna gravemente malata imprigionata ingiustamente dal regime dittatoriale birmano, lo stesso che ha represso nel sangue la protesta pacifica dei monaci e della gente di Birmania (ora si fanno chiamare Myanmar).
E’ in corso una petizione da consegnare al segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon il 26 maggio, per chiedere la sua liberazione e quella degli altri prigionieri politici. Chi vuole aderire può farlo dal link qua sotto, mancano pochi giorni, sbrigatevi.