La verità è come la merda, basta avere pazienza, dargli tempo e alla fine, viene sempre a galla.
Lo dice anche una legge fisica denominata “Code di paglia” che ” ad ogni azione risponde una reazione uguale e contraria”.
La verità è come la merda, basta avere pazienza, dargli tempo e alla fine, viene sempre a galla.
Lo dice anche una legge fisica denominata “Code di paglia” che ” ad ogni azione risponde una reazione uguale e contraria”.
Dopo articoli interessanti, ma lievi, mi aspettavo da un momento all’altro un colpo di frusta.
Che è arrivato immancabilmente e non è un colpo di fioretto, ma una cannonata fra l’ipocrisia di certa gente che non merita neanche considerazione.
…ti riferisci a qualcosa in particolare…??…..non farci stare sulle spine….!!!!!
Un altro pò di pazienza. Agli ingordi prima o poi scoppia il gozzo e alle code di paglia il ridicolo l’hanno sempre in agguato e smonta l’aureola di perbenisti che vogliono far credere
..mh…mh….mmh…penso di aver capito…..quando ti riferisci a un “perbenino”…..
Sta diventando una specie di commedia di Edoardo sempre viva ed appassionante…….. pare “Natale in Casa Cupiello”.
vedi andrea….a me da molto fastidio che persone che fino a ieri sera….hanno prodotto vino ricorrendo a ogni tipo di tecnologia chimica e meccanica in vigna e in cantina…perche’ lavoravano accanto all’enologo di grido, famoso ,appunto per questo modo di lavorare…..ritenevano tutti gli altri obsoleti e antichi addirittura primitivi…..da oggi…sono diventati i puristi del sangiovese del biologico e addirittura del biodinamico…..ora la mia potra’ anche sembrare invidia…ma e’ piu rabbia perche’ conosco i vigneti aziendali e cose c’e’ dentro…. conosco chi vinifica e come fino a oggi ha vinificato e conosco la cantina e le attrezzature…..sembra che qui in chianti sia arrivato sto’ fenomeno a insegnarci a tutti….quando e’ da sempre che ci sono vignaioli come paolo martino ecc…..ecc…..che hanno lavorato cosi’……e a cui non gli si insegna nulla….
Paolo e Martino sono produttori veri e seri che non hanno proprio niente a che spartire con questi soggetti.
Questi arrivano, si impadroniscono di persone, di storie altissime del territorio, di luoghi, vogliono farle loro e commercializzarle.
Vogliono far credere che il Sangiovese l’hanno inventato loro.
Arrivarono con una bottiglia con l’etichetta girata per arrivare a dire mentre la giravano “Noi vogliamo fare lo stesso vino di questo” e fanno l’esatto contrario, basta assaggiare.
Ma si sono impadroniti di un nome quasi uguale e del prestigio di una grandissima e valentissima persona e lo spandono ai quattro venti come loro architetto del vino.
Chi ci pensa davvero a farlo esce da una corrente di pensiero che fino a qualche anno fa dichiarava vecchio carretto il personaggio di vino a cui vogliono far riferimento.
E si sà bene tutti quello che c’è piantato nelle vigne.
Avere un grappolo ogni 4 viti……. si chiama qualità?
Icchè viene, mosto concentrato direttamente?