Letteralmente vuol dire “fare surf sul divano”. In realtà è una rete che, dal 2004, mette in contatto persone di tutto il Mondo che chiedono ed offrono disponibilità di alloggio per un breve periodo di tempo (solitamente 2 o 3 giorni). Da un capo del Mondo c’è qualcuno che chiede un posto per dormire e dall’altra qualcun altro risponde di si o di no.
L’unico obbligo morale che si ha accettando di far venire una persona a casa propria è quello di fornirgli una sistemazione accettabile (almeno un divano…) e magari dimostrarsi anche disponibile a fare da cicerone per la città. Analogamente, nel ruolo di visitatori, ci s’impegna a comportarsi bene e non creare problemi o situazioni spiacevoli.
Il tutto è ovviamente senza scopo di lucro e non si è obbligati ad accettare tutte le richieste di ospitalità, ma basta rispondere con garbo che non si è disponibili. Se ci si comporta male (sia come visitatori che come padroni di casa) viene abbassato il rating di affidabilità.
Un modo simpatico ed economico per viaggiare, conoscere posti diversi e persone di tutto il Mondo. Ad oggi sono iscritte al network milioni di persone, quindi è abbastanza affidabile: certo, il rischio di trovare qualche imbecille c’è, anche perché la mamma dei cretini è sempre incinta… ma questo è un altro discorso!
buongiorno
desidero sapere il costo e come acquistarlo
grazie
Inoltro la sua richiesta a Capric, l’autore dell’articolo signora Laura, è lui si intende di uncinetto.
Buongiorno Laura,
in realtà non c’è nessun servizio da acquistare o balzelli da pagare.
Basta registrarsi sul sito http://www.couchsurfing.org/ e cercare tra le offerte di ospitalità altrui piuttosto che offrire la propria disponibilità di sistemazione.
E’ tutto a costo zero, l’unica avvertenza è che il sito è in inglese.
@Andrea
come ben sai io vado forte col punto croce
Capric, non lo sapevo, di solito con il punto a croce a modo mio me la stracacavo più che bene, di te non avrei mai detto, pensavo ti fermassi alla trina e a fare vestitini per i nani da giardino.