Un mese di “altre solite cose”.
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Come va la pre vendemmia?
Per quel poco che ne sò, merlot o ridotto a buccia e seme, o cotto o poco maturo…. situazione diversa da zona a zona.
Il sangiovese si sà, è indietro.
Indietro……? siamo al primo di ottobre…..
Appunto, avessi del Sangiovese da togliere aspetterei un’altra decina di giorni fossi sicuro che il tempo regge.
Perchè aspettare? per far abbassare un po’ l’acidità e aumentare lo zucchero? I componenti nobili ormai quelli sono…..
Acidità ancora piuttosto altine, aspetterei un altro pò, anche se grossi miglioramenti ormai non ci saranno.
Ma avessi 20 ettari di vigna comincerei a raccogliere dalle zone migliori sfruttando la bella stagione.
Come fai, ag, a dire che i componenti nobili “ormai quelli sono”? Per quel che mi riguarda i componenti nobili arrivano l’ultimissima settimana prima di vendemmiare, e sono i tannini ben maturati, soprattutto quelli dei vinaccioli.
Acidita’ e zuccheri saranno allora al punto giusto se la combinazione vitigno-terroir (inteso come insieme di terreno, altitudine, esposizione, clima) e’ quella giusta. Ma non sono ne’ gli acidi ne’ tanto meno il babo a comandare quando una vendemmia deve essere fatta. I tannini maturano in forte dipendenza del microclima, oltre che delle viti individuali. Non si puo’ dire in modo univoco, che valga per tutti, che e’ il momento di vendemmiare. Su al Salvino, per esempio, non sono rari gli anni in cui si vendemmia verso il 10 o il 15 di ottobre. Il punto e’ se ci si puo’ permettere di aspettare quello che ci sarebbe da aspettare. Non sempre e’ possibile.
Signor Cintolesi credo che lei confonda la maturazione con la quantità, la mia era una stima quantitativa, non qualitativa. Sulle maturità fenoliche si potrebbe scrivere un enciclopedia ma rimangono fondamentalmente legate allo stile del produttore.
Dottor Ag, non credo di confondere la maturazione con la quantita’. E’ lei che ha parlato di “componenti nobili”. Mi vuole dire che intendeva per componenti nobili lo zucchero e gli acidi organici?
Quantitativa o qualitativa che voglia essere, la stima della maturazione, volendo parlare di “nobilta’” inerente l’uva da vino, ritengo abbia da riguardare proprio la parte polifenolica. Che poi la si voglia valutare sgranocchiando vinaccioli passando di vite in vite, ovvero ricorrendo alla determinazione degli indici di Glories in seguito a campionamento secondo un preciso protocollo statistico, e’ secondario. Puo’ anche darsi che fare il vino con l’uva non completamente matura, ovvero con uva stramatura, sia una questione stilistica. Dopo tutto anche a questo pensiamo quando ci prendiamo la responsabilita’ di proporre del vino per la vendita non a damigiane ma dentro un recipiente di 75 cl sigillato da un turacciolo e abbellito da capsula, etichetta e controetichetta.