Non è un nuovo utensile da cucina, ma la scaltrezza vispa di chi prende in prestito una paletta meccanica attaccata al trattore per spalare la neve e la riesce a piegare, (cosa non facile, soprattutto andando piano) e pretende di raddrizzare la struttura di ferro sbattendola a forza contro un cipresso secolare che nel 1944 era già grande e serviva da bersaglio a soldati tedeschi alticci con le loro pistole automatiche.
Dei tedeschi se ne vedono ancora i segni, come si vedranno le ferite inferte dai colpi di pala, strumento che, come ovvio, non è stato possibile raddrizzare e necessita degli attrezzi di un fabbro capace.
Sono brutti tempi quelli nei quali non si ha rispetto neanche per le piante.
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A rischio di rompere un braccio della pala mettendola sotto sforzo per traverso quando l’unica cosa serve è smontarla e metterla sotto la pressa di un fabbro, oltre a sfregiare una pianta per niente, ma questo riesce bene.
…ed ancora una volta l’incuria, l’incapacità, la supponenza dei vari “cretinetti” lascia il segno! Angelica
Questo è un danneggiamento sciatto e inutile come chiunque lo abbia compiuto e il modo per passare due volte da incompetenti: rompere l’attrezzo e danneggiare il tronco di un cipresso.
Missione compiuta!!!!!
Poco fa, alle ore 13,36 il mio cellulare ha ricevuto una chiamata da numero anonimo e stranamente a come mi comporto di solito, ho risposto a questo tipo di chiamata.
La voce all’altro capo del telefono mi ha intimato di rimuovere questo articolo con le testuali parole “E’ meglio se rimuovi quella cosa su internet altrimenti ne potresti pagare le conseguenze”. (Alludendo a questo post).
Ho fatto notare che la chiamata era registrata e che si trattava di minacce gravi, a quel punto ho riattaccato e rifiutato la seconda chiamata anonima, facendo immediatamente una chiamata a chi di dovere per fare presente il testo della chiamata ricevuta.
Le conseguenze minacciate dall’anonimo interlocutore non sono state approfondite se saranno fisiche, verbali, o saranno danneggiamenti verso qualcosa.
Vedremo nei prossimi giorni se ci saranno conseguenze fisiche nei miei confronti, a qualcosa di mia proprietà o a qualche animale o a qualche pianta o chissà a cosa altro…..
Il mondo cambia ma certi tipi rimangano uguali, se possibile peggiorano.
Ma so che un cipresso gli sopravviverà.
Non riesco a capire – davvero – il perché della telefonata. A tutta prima pensavo fosse il babbo del ragazzino fotografato sul giocattolo, ma evidentemente mi sbagliavo.
Ma non riesco a capire neanche che razza di accrocchio di dementi si sia riunito colà.
Ribadisco quanto già scritto settimane fa: gli alberi si vendicano: occhio!
Ciò scritto, mi continuo a domandare: “perché?”. Perché ferire un albero, una creatura che (apparentemente) non può difendersi?!
Brutti tempi, questi.
Brava Silvana, concordo con lei. Se veramente gli alberi si vendicano dovrebbero farlo al più presto!
Mi so dare soltanto una risposta: questa persona per sentirsi davvero forte, grande, se la prende con chi “apparentemente” non può difendersi.
Perché non cambia di specie vivente? come se la caverebbe, per esempio, con un cinghiale? o un lupo? Certamente a pari condizioni, cioè senza fucile!
Sulla telefonata “anonima” è facile individuare l’autore e senza dubbio va denunciata, cosa che hai già fatto.
E’ incredibile. Tieni duro . Hai tanti amici che ti spalleggiano compreso i due vecchietti dell’Erbolino
Grazie comunque per tutto quello che fai e riporti
Anna Maria
Mi pare infatti che la vendetta degli alberi non si sia fatta attendere. Come chiamare altrimenti questa storia?
Davanti casa ho un paio di pini diventati pericolosi per la nevicata che andrebbero eliminati.
Servirebbe qualcosa di più pratico di una pennata per segarli, avendo la circonferenza più larga di un melo.
Sarebbe bene che tutti pagassero le conseguenze delle proprie azioni. Per il momento suggerisco di lasciare in rete questo post, almeno fino a quando le ferite sul cipresso saranno visibili.
Ciao!
E’ consolante il cipresso non sia stato preso a testate….. ci sarebbero stati molti più danni.
anche io non capisco il motivo della telefonata intimidatoria, del resto tutti noi non sappiamo chi è stato e solo andrea lo ha visto o se lo immagina, di cosa ha paura? cosa teme, di cosa si vergogna il tizio?! farebbe bene ad incassare i commenti e zitto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Un cipresso che ha resistito alla Wermact non ha difficoltà a reggere e sopravvivere a chi del cul fà trombetta.
Sono brutti tempi quelli in cui non si ha rispetto neanche per le piante.
Al di là del rispetto per il cipresso (che è legittimoe scontato) sono curioso di capire su che base questa persona avrebbe chiamato Andrea minacciandolo… ho letto e riletto il post scritto da Andrea e non trovo assolutamente nessun riferimento personale a nessuno nè tanto meno parole offensive nei confronti dell’autore del gesto. Voglio capire le minacce da dove saltano fuori, da quale tipo di rancore (se ce ne fosse uno) sono mosse…. insomma se avessi fatto io il gesto e Andrea avesse pubblicato sul blog la notizia (come effettivamente ha fatto) non vedo in che modo avrei potuto pretendere la rimozione del post in questione… da un punto di vista giuridico non ne vedo la possibilità… da un punto di vista “fisico” non ne vedo i motivi! Se per ogni cazzata bisogna intimare la gente… bè credo che siamo veramente caduti in basso e il “culo di paglia” non è tipico di questa terra… bò io non ci capisco più niente… e forse neanche voi…. eheheehheheh
….che sia lo spirito della WERMACT…ad aver compiuto ”l’atto intimidatorio”? ..sicuramente il modo di agire potrà assomigliare un po’ 🙂
Il tutto si riduce ad una grave carenza di fosforo, ma non nel cipresso.
Una casse ferrica e fosforica di microlelementi che nessun tipo di concime fogliare può apportare ed essere usato in soccorso.
Se il cipresso ha retto l’urto della Wermact, può tranquillamente resistere ad una mancanza tragica di microelementi dei tempi moderni.
Il comportamento irrispettoso, provocatorio e danneggiatorio di beni mobili e immobili è ben visibile quando esso avviene.
La minaccia telefonica aumenta la consistenza del danno ed è conseguente alla pochezza intellettuale di chi usa la violenza e la prepotenza per dimostrare di esistere.
Non demordere,Andrea! Siamo con te!!!Grazie x l’attenzione con cui vivi il territorio,di cui le piante sono “sentinelle”importantissime,e grazie x lo scrupolo che hai nel riportare gli scempi e barbarie,che lo saccheggiano…Viviamo in un’epoca buia…dove non c’e’ rispetto x nessuna forma di vita,ne’ umana,figuriamoci quella vegetale…Ma ci siamo noi a sostenerti e a fare “gruppo”x darti una mano..Xke’ non organizzare qlkosa? Un “D-DAY”come una sorta di omaggio a quell’albero,come monito a non proseguire lo scempio,x ricordare che senza gli alberi non possiamo vivere…Vedi tu..Un grazie di cuore Elisabetta
Rispondere con una intimidazione alla denuncia di un danneggiamento è una ” accusatio manifesta” soprattutto della paura e della incapacità di questo individuo ad assumersi le conseguenze del suo gesto, fiducioso che l’anonimato sia impenetrabile alla pochezza del suo essere uomo e quindi cittadino! Angelica
A neve sciolta e temperatura più piacevole si organizza un pranzetto all’aperto con un brindisi alle piante ferite.
L’allegria e vivere rispettando questi luoghi sono il miglior antidoto verso la prepotenza e chi ne fa un uso manifesto per intimorire piante non si possono difendere.
…magari invitare ”il prepotente” e cercarlo di capire …cercarlo…
Il giorno che riuscissi a capire certe persone mi preoccuperei.
Ho l’impressione che il “tizio”che ha fatto lo scempio all’albero sia ,semplicemente,una persona rozza,sinceramente rozza,e come tale,non abituato a rispettare ma solo ad “usare”la natura.Un albero puo’ servire,dunque, anche x raddrizzare una paletta meccanica.Che male c’e’??? Siamo noi ,gli esagerati!!!Poi credo,si sia sentito semplicemente “scoperto”,xke’ non pensava che qlkuno dasse cosi’ valore a un simile gesto…di cui,forse,se n’e’anche vantato x come aveva risolto la cosa…Ma anche te,Andrea,noti sempre tutto!!!che mai sara’,qlke graffio su un albero,x giunta vecchio!! suvvia…ma non avete altro a cui pensare…..un saluto Eli
Mi dispiace ma non voglio arrivare a capire quali siano le cause portano a compiere questo tipo di azioni e molte altre, se riuscissi a dare una spiegazione a questi comportamenti, allora mi preoccuperei seriamente.
@ Elisabetta
se prendere a colpi di pala meccanica un cipresso secolare ti pare normale, se sfregiare cose varie per divertimento ti pare normale………
Il mio ultimo intervento era sarcastico,Andrea.Ho solo “interpretato”come poteva aver ragionato il “tizio”in questione..La penso esattamente come te,sul rispetto da dare alle piante,a ogni essere vivente e non.Provo ,cmque a capire,anche forse sbagliando,cosa porta a compiere gesti simili…Sicuramente un’ignoranza gretta.I vecchi contadini di una volta erano ignoranti ma avevano la “cultura” della terra,l’esperienza e tanto buon senso, che guidavano le loro azioni…oggi tanta gente s’improvvisa in tante cose,ma manca sopratutto un’educazione non materialistica della persona..Il discorso e’ complesso..Scusami se son stata poco chiara e ti son sembrata irriverente nei tuoi riguardi.Non era mia intenzione.Buona domenica Elisabetta
Non ti devi scusare di niente Elisabetta, non sei certo te ad avere comportamenti rozzi, incivili e danneggianti.
…eppure.poi smetto..,…capirlo perchè l’ha fatto ..potrebbe anche aiutare a prevenirlo..e magari ”aiutarlo a non farlo più”..
Mario non ti ci spremere la testa che non ne vale la pena.
Garbo, delicatezza e diplomazia non hanno senso di fronte a gesti di violenza verso il mondo intero, parenti compresi…. tanto per non avercela solo con gli “inferiori”, stranieri, animali, piante…..
Caso da servizi sociali rieducativi o da strizzacervelli parecchio bravo.
…e allora,visto che tiri in causa lo strizzacervelli,e visto anche che ho lavorato 2 anni all’ex osp.psichiatrico prima che chiudesse,posso dirti con certezza,condividendo il pensiero di Mario,che ognuno di noi agisce con una logica,talvolta incomprensibile ai piu’:ma basta trovare la chiave giusta x interpretarla…agendo cmque con fermezza verso questo “tizio”..che ha sbagliato.Un saluto Elisabetta
grazie Elisabetta!…credevo di essere ”io il bisognoso ”..non sono invece l’unico a pensarla così!
@Elisabetta, lei parla di ospedale psichiatrico, è lì dove viene analizzato lo stato psichico dei pazienti. Non credo che sia compito del vicinato o amici “capire” la logica di azioni non-logiche, ma senz’altro possono aiutare a questa persona portandola da uno specialista.
Una sociologa ha fatto un quadro devastante per quanto riguarda soggetti capaci di simili comportamenti che di fatto cercano visibilità, pretesto, scuse per qualche sfuriata becera per dimostrare di esistere, per dimostrare virilità e superiorità verso chi all’apparenza è più debole, indifeso, in difficoltà pur di dimostrare una virilità latitante.
Gesti inconsulti, danneggiamenti, prepotenze, violenza, soprattutto provocazioni pur di ridurre tutto ad una sbecerata di piazza che ai loro occhi è un punto di orgoglio e supremazia come un cane piscia a una pianta per far capire c’è passato.
Casi da asl e da augurarsi di avere un’attività lontana da soggetti del genere in cui possono fare danni in qualsiasi momento, sfogandosi eroicamente contro beni immobili e mobili…..
…può essere uso e …costume comune sempre delegare ”le strutture” a fare quello che ,talvolta con poco,possiamo benissimo fare da noi ?
Servono bravi professionisti con soggetti del genere.